lunedì 14 ottobre 2013

Detenuti, ma quanto ci costano?


Premesso che non sono un'analista, sono andata in giro per il web a cercare qualche dato interessante. Innanzitutto vediamo i costi: per ogni detenuto lo Stato spende mediamente 123,78 euro al giorno, di cui 101,69 per il personale e 5,93 per funzionamento e servizi. Poi ci sono 1,18 euro per "debiti pregressi" (boh! questa voce compare per la prima volta nel 2009, in carica  il Governo Berlusconi IV, ministro Giustizia Alfano, ma non saprei dire quando il debito sia stato maturato e perché). In definitiva, escluse tutte queste spese, ciascun detenuto ci costa insomma 9,26 euro al giorno.
I dati sono tratti dal sito del Ministero della Giustizia e aggiornati al giugno 2013. Il numero di detenuti fino a questa data era di 65.889, attualmente in TV i politici parlano di 67.000 circa.

Dunque, fra il 2001 e il 2013, soltanto per un anno risulta che il numero di presenze fosse adeguato alla capienza (205 istituti, per un totale di 47.615 posti). Nel 2007 infatti - per effetto dell'indulto del 2006 - le carceri italiane contenevano solo 44.587 detenuti. Al Governo c'era Prodi, ministro della Giustizia Amato. In questo periodo effettivamente, si spendeva quasi il triplo pro-capite (26,83 euro) per il solo mantenimento. Probabilmente a questo si deve anche un altro dato significativo che ho pensato di controllare, ovvero il numero dei suicidi in carcere, che nel 2007 tocca il picco più basso ed è pari a 45 decessi, mentre sale di molto negli anni successivi (se ne contano 39 solo nei primi sei mesi del 2013). 
Ripeto che si tratta di dati ufficiali, tuttavia da me accostati senza alcuna pretesa scientifica.

Se volete sapere quanti stranieri ospitiamo nelle patrie galere, sono circa 22.000, per lo più marocchini, tunisini, albanesi e rumeni.

Sembra poi che le donne delinquano enormemente meno degli uomini (parliamo di circa 2800 detenute), ma a questo proposito va ricordato che per le mamme - in determinate condizioni - vi sono misure alternative al carcere.

Un altro dato che mi ha colpito particolarmente riguarda il grado di istruzione dei carcerati: solo 0,91% di essi è laureato e il 5,08% possiede il diploma di scuola superiore. Questo mi fa pensare che la nostra classe dirigente stia sbagliando tutto: con indulti e amnistie riescono solo a tamponare la situazione per un anno o poco più; dopo, le carceri tornano a straripare come e più di prima... magari invece, oltre a rivedere alcune leggi (Bossi-Fini, Fini-Giovanardi), sarebbe anche il caso di investire in istruzione, perché - a quanto pare - le persone ben istruite delinquono molto meno



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